[2020-05-21]

Lettera aperta da SIAE su Direttiva Copyright

Riceviamo e diffondiamo questa lettera aperta da parte di SIAE riguardo la Direttiva sul copyright.
Saluti,
Doc/It

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Cari tutti,
troverete in allegato la lettera aperta che è stata pubblicata il 6 maggio u.s. da alcuni quotidiani nazionali per chiedere al Governo l’implementazione, nell’ordinamento del nostro Paese, della Direttiva Copyright.
Il mio è un vero e proprio grido di dolore: FATE PRESTO FATE SUBITO!!!
Unitamente al nostro Direttore Generale, Gaetano Blandini, abbiamo deciso di scrivervi per chiedere non solo il vostro sostegno, bensì la vostra partecipazione proattiva a questa battaglia fondamentale per tutta la filiera dell’industria culturale. E’ infatti di palmare evidenza come i giganti del web fatturano miliardi rubando il nostro lavoro; e questo furto è ancora più grave per i piccoli autori che sono i più fragili e per i quali questa nuova fonte di diritti sarebbe ancora più importante.
Il Diritto d’Autore è infatti un diritto del lavoro e il lavoro va equamente remunerato.
Ci rivolgiamo quindi ai nostri giovani associati, che rappresentano gli autori del futuro, per chiedere loro di mandarci video, jingle, ma anche slogan piuttosto che hashtag, e di rilanciare l’appello sui social.
A tutti gli altri associati della SIAE, autori ed editori, chiediamo di “spendersi” perché è importante che soprattutto gli autori più popolari, siano generosi e, come si suole dire, ci mettano la faccia!!!
Ai componenti degli Organi Sociali, chiediamo uno sforzo ancora maggiore perché hanno la responsabilità che compete a chi accetta cariche elettive.
Ai Presidenti delle Associazioni che fanno riferimento a SIAE ma anche, più in generale, a tutto il comparto della cultura chiediamo di attivare ogni sforzo per raggiungere insieme questo fondamentale risultato.
Da oggi alle ore 12 è attivo il sito dove sarà possibile sottoscrivere la lettera che è anche una petizione.

FIRMA LA PETIZIONE
 
 
 

E’ una battaglia che dobbiamo chiedere a tutti i cittadini italiani di condividere, affinché anche le generazioni future possano continuare a contare sulla creazione di opere che tutelano la nostra identità e le nostre vite.
Scrivete alle televisioni, al Parlamento ed ai partiti, ai giornali, alle radio, sui social, perché questa, come abbiamo già detto e scritto, è una battaglia di civiltà e di amore per la musica, per il cinema, per il teatro, per la letteratura e per tutte le arti.
VINCEREMO QUESTA BATTAGLIA SOLO SE CI MOBILITIAMO TUTTI.
 
Giulio Rapetti Mogol
Gaetano Blandini

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LETTERA APERTA
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo
Al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria

Illustre Presidente, Onorevole Ministro, Onorevole Sottosegretario,

la drammatica emergenza “Coronavirus”, per la quale state profondendo le massime energie - e colgo l’occasione per esprimervi il mio più grande apprezzamento - ha messo ormai da due mesi a durissima prova l’intero mondo degli autori, e in particolare, come a tutti evidente, quelli economicamente più fragili e indifesi.

So bene che sono già stati intrapresi, nei vari provvedimenti adottati dal Governo e dal Parlamento, alcuni passi molto importanti, come il Fondo emergenze spettacolo e la quota copia privata agli autori, previsti dal decreto “Cura Italia”. E so anche che altre misure sono in campo per fronteggiare la situazione. Ma c’è un’altra cosa importantissima che si può fare, che potete fare, e che avrebbe un enorme impatto per il nostro mondo, qualcosa per cui mi batto con forza, direi quasi con furore, dal primo giorno nel quale sono diventato Presidente della SIAE. È un’arma per far crescere in modo importante gli incassi dei piccoli autori e di tutta la filiera dell’industria culturale, e che ha una caratteristica essenziale in un momento come questo: è a costo zero.

Sto parlando, mi avrete già capito, dell’attuazione della Direttiva sul Copyright. Sì, proprio di quello strumento che con tanta fatica noi autori abbiamo “conquistato” a Bruxelles e poi a Strasburgo, strappando un testo nuovo, fondamentale, contro i giganteschi players della Rete. Dal primo giorno mi sono precipitato nelle euro-stanze a gridare: loro hanno i miliardi, noi abbiamo ragione. Perché la cultura è moltissimo nella nostra vita - e ce ne siamo accorti in questi tremendi mesi - ma la cultura, se non è ricompensata, muore.

Onorevole Presidente, Onorevole Ministro, Onorevole Sottosegretario, è passato ormai già un anno dal successo europeo. La Direttiva Copyright, che contiene norme fondamentali come l’equa remunerazione dei giornalisti, degli autori e degli artisti per il loro lavoro, “giace” - permettetemi di usare questo termine - insieme ad altre 32 in un disegno di legge presso la Commissione UE del Senato. Deve seguire un complesso percorso parlamentare, fatto di audizioni, emendamenti, pareri, voti in entrambi i rami del Parlamento. Qualcuno dice che la sua attuazione avverrà entro l’estate, qualcuno parla della fine dell’anno. Queste previsioni - mi dicono anche ottimistiche, visti gli impegni che il Parlamento dovrà affrontare (come la legge finanziaria!) - mi allarmano e mi intristiscono. Troppo tempo, credetemi, e troppo tardi.

Ecco allora il senso di questa mia lettera aperta: vi chiedo, a nome di tutta la comunità di autori che rappresento - anzi, mi sento di dire a nome di tutti gli autori italiani, anche quelli non associati alla SIAE: fate presto, fate subito!
Non sono io a dovervi indicare la strada, siete molto più esperti di me in norme e procedure. I miei esperti mi dicono che si può stralciare la Direttiva dall’attuale progetto che sta al Senato, e farne oggetto di specifiche disposizioni in un provvedimento apposito (o nella conversione di un provvedimento) di urgenza, ma comunque sono certo che, tra le mille incombenze, troverete la soluzione più giusta. Peraltro l’implementazione nel nostro ordinamento è condivisa anche da importanti partiti di opposizione. Mi riferisco, in particolare, alle recenti dichiarazioni del Senatore Maurizio Gasparri, che ha messo questo punto come primo del decalogo delle richieste per il settore della cultura.

Mi metto a vostra disposizione, insieme alla SIAE e a tutti gli autori italiani per questo. È una battaglia di civiltà, di amore per le cose che ci fanno felici, che ci stanno salvando e ci fanno sperare, in questo momento spaventoso: la musica, il cinema, le arti. Non solo io, non solo tutti gli autori e gli artisti ve ne saranno grati, ma tutta tutta l’industria della cultura e i cittadini italiani che potranno continuare a contare sulla creazione di contenuti che tutelano anche la nostra identità .

Buon lavoro!
Giulio Rapetti Mogol